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19 Giu 2019

Vuoi sentirti meglio? Trascorri almeno 2 ore nella natura

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Una passeggiata in una pineta, un po’ di riposo in riva al mare o la buona fatica nel prendersi cura di un giardino o un orto. Senza prove scientifiche, basandoci unicamente sull’esperienza personale, potremmo affermare che il contatto con la natura ci fa stare bene. Esiste, però, una misura di questo effetto? Ci sono dati che lo dimostrano? Sembrerebbe di sì, secondo quanto riporta un articolo pubblicato su Scientific Reports.

Una passeggiata in una pineta, un po’ di riposo in riva al mare o la buona fatica nel prendersi cura di un giardino o un orto. Senza prove scientifiche, basandoci unicamente sull’esperienza personale, potremmo affermare che il contatto con la natura ci fa stare bene. Esiste, però, una misura di questo effetto? Ci sono dati che lo dimostrano? Sembrerebbe di sì, secondo quanto riporta un articolo pubblicato su Scientific Reports.

 

Il contatto con la natura fa bene. Ma quanto?

 

Numerosi gruppi di scienziati hanno cercato e trovato prove dei benefici che noi esseri umani possiamo trarre dallo stare in mezzo alla natura. Come indicato sull’articolo apparso nei Scientific Reports di Nature, un sempre maggiore numero di evidenze indicano che l’esposizione ad ambienti come parchi, boschi, spiagge, è associato a miglioramenti della salute e del generale benessere. Il vivere in aree urbane più “verdi” è legato a minori probabilità di sviluppare malattie cardiocircolatorie, obesità, diabete, ricoveri da asma, disagi psichici, fino ad arrivare a un più basso rischio di mortalità. Questo negli adulti. Per quanto riguarda i più piccoli, si diminuisce il rischio di obesità, di miopia e anche lo sviluppo cognitivo ne viene influenzato positivamente. C’è una quantità minima di natura “da assumere” in un determinato intervallo di tempo per godere realmente di questi benefici? Hanno cercato di capirlo i ricercatori della Medical School dell’Università di Exeter, nel Regno Unito.

 

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La durata minima? Almeno 2 ore

 

Per capire per quanto tempo è necessario immergersi nella natura per trarne effetti positivi per la salute, gli scienziati hanno raccolto circa 20.000 testimonianze di adulti inglesi, che hanno risposto a un sondaggio riguardante il loro stato di salute generale, il benessere e il tempo passato in natura nei 7 giorni precedenti. I partecipanti erano parte del Monitor of Engagement with the Natural Environment degli anni 2014-2015 e 2015-2016, un progetto per registrare il rapporto e l’esperienza delle persone con la natura. Fino a ora non abbiamo chiarito un concetto. Cosa si intende per “natura”? In questo caso è definita come “spazi aperti all’interno o fuori da paesi e città, inclusi parchi, canali e aree naturali, la costa e le spiagge, la campagna inclusi boschi, colline e fiumi”.
In confronto a chi non aveva avuto alcun contatto con il verde nell’ultima settimana, la probabilità di riportare un buono stato di salute e benessere è divenuta significativamente maggiore per chi è ha trascorso all’aria aperta 120 minuti o più, spesi tutti insieme o in uscite settimanali multiple.

 

Verso delle linee guida come quelle per l’attività fisica

 

Quale valore hanno questi dati? La natura è come una medicina che va presa in una determinata dose per far bene? Quello descritto su Scientific Reports è stato uno studio osservazionale trasversale (detto anche cross-sectional), basato sull’osservazione del fenomeno in un determinato periodo di tempo. Saranno necessari studi longitudinali prospettici – studi che si realizzano con dati ottenuti nel susseguirsi del tempo, all’inizio dei quali si raccolgono i dati riferiti al momento corrente, per poi seguirne l’evoluzione – e studi clinici per avere una conoscenza più approfondita del fenomeno e poter redigere linee guida, come quelle per l’attività fisica.
In attesa di indicazioni più precise, leggiamo ciò che aveva scritto Oliver Sacks, il celebre neurologo e divulgatore scomparso nel 2015, in un suo scritto postumo pubblicato quest’anno, “Everything in its place”, e riportato sul New York Times: “Chiaramente, la natura richiama qualcosa di molto profondo in noi. La biofilia, l’amore per la natura e gli esseri viventi, è una parte essenziale della condizione umana. L’ortofilia, il desiderio di interagire, gestire e di prendersi cura della natura, è anche intimamente instillata in noi […] Gli effetti delle qualità della natura sulla salute non sono solo spirituali ed emotivi ma fisici e neurologici. Non ho dubbi che si riflettano in cambiamenti della fisiologia del cervello e forse persino nella sua struttura”.

 

La natura può incidere sul nostro stato di salute in maniera più “diretta”. Come? Lo spiegano Pinarosa Avato e Gian Pietro Di Sansebastiano nell’articolo “Le piante e la cura della salute”, pubblicato nel numero di aprile 2017 di Sapere.

 

Credits immagine: foto di Tabeajaichhalt da Pixabay

REDAZIONE
La Redazione del sito saperescienza.it è curata da Micaela Ranieri dal 2019, in precedenza hanno collaborato Stefano Pisani e Alessia Colaianni.
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