Anno Domini 2514. È la data in cui l'esperimento avviato dai microbiologi tedeschi, scozzesi e americani, guidati da Ralf Moeller, dell'agenzia spaziale tedesca (DLR-Deutsches Zentrum für Luft- und Raumfahrt), terminerà. Una raccolta di dati secolare per studiare la resistenza e la capacità di sopravvivere per lunghi periodi di tempo di determinati batteri. I risultati della prima fase della ricerca è stata da poco pubblicata su PLoS ONE. Cerchiamo di capire meglio di cosa si tratta.
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Ricostruire le caratteristiche di alcune delle forme di vita presenti circa 300 milioni di anni fa sulla Terra è un obiettivo a dir poco ambizioso. Un fossile ben conservato, le sue antiche impronte e un insieme di tecnologie all'avanguardia hanno reso possibile lo studio della locomozione di Orobates pabsti, un vicino parente dell'ultimo antenato comune di rettili, uccelli e mammiferi, quindi anche di noi esseri umani.
Uno scarabeo intrappolato nell'ambra cambia la storia degli insetti impollinatori
in BiologiaPasseggiando nella natura, soprattutto durante la bella stagione, sarà capitato anche a voi di osservare laboriose api viaggiare da un fiore all'altro, sporche di una polverina gialla, o ancora farfalle danzare tra colorate corolle. Sono insetti impollinatori e, grazie a una recente ricerca pubblicata su Current Biology, ora sappiamo che potrebbero non essere stati i primi ad aiutare il mondo vegetale a proliferare.
Piastre, maschere, creme, balsami. Questi sono solo alcuni dei trucchi adottati da chi, non contento di una chioma riccia, vuole cambiare l’aspetto dei propri capelli rendendoli lisci e dritti come spaghetti. Trovare una soluzione veramente efficace non è facile, questo perché non sappiamo ancora chiaramente quale sia il segreto di una capigliatura leonina. Su Journal of Experimental Biology è stato recentemente pubblicato un articolo che cerca di svelare questo mistero attraverso lo studio dei ricci delle pecore merinos della Nuova Zelanda.
Da decenni un mistero circondava i fossili di anchilosauro, un dinosauro erbivoro corazzato: i suoi resti venivano spesso ritrovati a pancia all’aria. Gli scienziati si sono chiesti se fosse un caso o un’evidenza tafonomica da approfondire (la tafonomia è la scienza che studia i processi di trasformazione degli organismi dopo la morte, compresi quelli di fossilizzazione). Gli sviluppi di questa ricerca non sono stati affatto banali.
L’eterocefalo glabro, anche detto talpa senza pelo, è un curioso roditore: privo di pelliccia, come avrete potuto intuire, dall’aspetto tutt’altro che piacevole, è diventato con il passare degli anni un organismo modello per molte ricerche. Le sue bizzarre sembianze nascondono molte particolari caratteristiche biologiche. Recentemente è stato scoperto che, forse, nei suoi geni si nasconde il segreto della longevità. Sarà vero? Scopriamolo insieme.
È di Schmidtiellus reetae il più antico occhio analizzato, una delle 10.000 specie di trilobiti, il cui fossile è conservato nell’Institute of Geology della Tallinn University of Technology, in Estonia. Il lavoro svolto su questo reperto è stato descritto in un articolo pubblicato su Proceeding of National Academy of Sciences e ci ha rivelato alcuni segreti dell’apparato visivo di uno dei primissimi animali ad averne uno.