Se per alcuni aspetti, come l’acquisto e l’utilizzo delle auto elettriche, l’Italia non è ancora ai primi posti, lo stesso non si può dire per la generazione e distribuzione di energie pulite tra cui quella solare. Infatti i dati raccolti da Legambiente per il report “Comuni rinnovabili 2017”, pubblicato nel giugno scorso, tracciano un quadro positivo per il nostro Paese.
NEWS - Materia & Energia
Dopo il terremoto causato dal test nucleare in Corea del Nord dello scorso settembre, molti di voi si saranno chiesti quali possano essere le conseguenze sul nostro pianeta di questi esperimenti che, come sappiamo, hanno una storia molto più lunga alle spalle.
Gli scienziati sono impegnati da tempo nella caccia alla materia oscura, una misteriosa sostanza che si pensa permei l'intero Universo e che manifesta la sua presenza solo attraverso i suoi effetti (in particolare, la spinta gravitazionale). I modelli dell'Universo attualmente disponibili ci dicono inoltre che la materia ordinaria che abbiamo osservato finora è circa la metà di quella che dovrebbe esistere: la metà che non vediamo è la materia oscura. Due team sembrano essre riusciti, separatamente, a trovare questa materia fatta di particelle chiamate "barioni" e che in teoria potrebbe essere localizzata in strutture filiformi che legano insieme alcune galassie attraverso filamenti di gas molto caldo. "Il problema del barione mancante è risolto" afferma con sicurezza Hideki Tanimura, dell'Istituto di Astrofisica Spaziale di Orsay, Francia, a capo di uno dei gruppi di ricerca. L'altro gruppo, invece, è quello di Anna de Graaff, dell'Università di Edinburgo, Regno Unito.
L'effetto Sunyaev-Zel’dovich
Poiché questo gas che si ipotizza congiunga le galassie è estremamente tenue e non abbastanza caldo per essere avvistato dai telescopi a raggi X, non era mai stato osservato prima da nessuno. Finora, dunque, la sua esistenza è stata una pura ipotesi speculativa. I due gruppi, per riuscire a dimostrare che i filamenti di gas congiungono davvero le galassie, hanno sfruttato un fenomeno noto come "effetto Sunyaev-Zel’dovich" che si verifica quando una luce antica, che risale al Big Bang, passa attraverso questo caldo gas. Man mano che la luce primordiale viaggia, alcuni elettroni si perdono nel gas, lasciando una particolare traccia nella radiazione cosmica di fondo.
Le coppie di galassie
I team hanno selezionato coppie di galassie dallo Sloan Digital Sky Survey che ci si aspetta siano connesse da filamenti di barioni e, sfruttando le rilevazioni del satellite Planck relative a queste coppie e alla radiazione cosmica di fondo, gli scienziati avrebbero trovato prove della loro esistenza. In particolare, il team di Tanimura ha analizzato 260 mila coppie di galassie e quello di de Graaff è arrivato a un milione di coppie. Il gruppo di Tanimura ha scoperto che questi filamenti di gas erano tre volte più densi della media della materia "normale" dell'Universo e quello di de Graaff ha trovato che erano sei volte più densi, il che porta a concludere che il gas, in determinate aree, può essere effettivamente denso abbastanza da formare filamenti. Le differenze nella densità, secondo Tanimura, sono consistenti col fatto che i gruppi sono andati alla ricerca di filamenti a diverse distanze. Gli articoli sono stati pubblicati su arXiv.
Una nuova fonte di energia rinnovabile? Quella dell'evaporazione naturale. Secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista Nature Communications, l'evaporazione naturale delle acque rappresenta una promettente fonte alternativa di energia rinnovabile.
Cosa può dirci la sismologia sui test nucleari condotti in Corea del Nord?
in Materia & EnergiaSi pensa che la Corea del Nord abbia condotto un test nucleare riguardante una bomba a idrogeno. Un test nucleare rivelato da onde sismiche registrate nel sottosuolo in Cina, Corea del Sud e Giappone. Ma cosa può davvero dirci la sismologia su questo tipo di test?
CERN, scoperta nuova particella "Xi": aiuterà a capire cosa "tiene insieme" la materia
in Materia & EnergiaGli scienziati del CERN di Ginevra hanno annunciato l'osservazione presso LHC di una nuova particella, che è stata chiamata "Xi". La particella Xi contiene due quark di tipo "charm" e un quark di tipo "up" e aiuterà a capire meglio come la materia si "tiene insieme".
Svelato disastro nucleare sovietico degli anni '50 quattro volte peggiore di Chernobyl
in Materia & EnergiaNegli anni Cinquanta, l'Unione Sovietica effettuò test nucleari in Kazakhstan. Quello che è rimasto segreto per anni, però, è che i test ebbero effetti gravi di contaminazione da radiazione intorno al sito di prova di Semipalatinsk: un disastro nucleare quattro volte peggiore di quello di Chernobyl.
Negli anni Cinquanta, l'Unione Sovietica effettuò test nucleari in Kazakhstan. Quello che è rimasto segreto per anni, però, è che i test ebbero effetti gravi di contaminazione da radiazione intorno al sito di prova di Semipalatinsk: un disastro nucleare quattro volte peggiore di quello di Chernobyl. Il rapporto, tenuto top secret fino a oggi, è stato portato alla luce da Kazbek Apsalikov, direttore dell'Istituto di Biofisica russo. Apsalikov avrebbe scoperto di recente il rapporto nell'archivio dell'Istituto russo di Radioterapia Medicina ed Ecologia di Semey, Kazakhstan, e lo ha poi passato al magazine "New Scientist".
Disastro quattro volte peggiore di Chernobyl
Lo studio radiologico occultato finora mostra un panorama gravissimo: nel 1956, in Kazakhstan, si è verificato un distatro nucleare quattro volte peggiore di quello di Chernobyl, in termini di casi di malattia acuta da radiazioni che si sono registrati. Gli scienziati del governo erano a conoscenza dei rischi che comportavano quei test e hanno anche provveduto affinché il pubblico non venisse a sapere delle loro conseguenze. Il rapporto deve essere ancora messo completamente a disposizione del pubblico.
Un hotspot radioattivo
Il sito per test nucleari di Semipalatinsk è conosciuto come il peggior hotspot del mondo per le radiazioni. Qui, gli ufficiali sovietici hanno condotto 456 detonazioni nucleari tra il 1949 e il 1991. Il primo test nucleare in questo territorio di 18.300 chilometri quadrati è stato effettuato il 29 agosto 1949: l'esplosione di una bomba al plutonio che era praticamente "la copia esatta" della bomba statunitense sganciata su Nagasaki quattro anni prima.
Un rapporto del 2014 dell'Istituto Norvegese di Affari Internazionali (tra i cui co-autori c'è anche Apsalikov) ha rivelato che un milione di persone del Kazakhstan sono state riconosciute sofferenti "in senso lato" a causa dei test a Semipalatinsk. Dopo l'entrata in vigore del Partial Test Ban Treaty, che proibiva test atmosferici su scala globale per evitare contaminazioni, i test a Semipalatinsk sono stati condotti in gallerie e pozzi sotterranei.
Nube radioattiva a 400 chilometri di distanza
Il sito era stato scelto come luogo di test nucleari a causa della sua grande distanza dalle steppe kazake abitate. Purtroppo, però, le bombe atomiche non limitano il loro impatto alla posizione della loro detonazione. Nel caso specifico, un test del 1956 ha generato una nube radioattiva che ha raggiunto la città di Ust-Kamenogorsk, a circa 400 chilometri di distanza dall'epicentro dell'esplosione: 638 persone sono state ricoverate in ospedale a causa delle radiazioni.
Quattro volte più dei 134 casi di malattia da radiazioni diagnosticati dopo Chernobyl. Durante il periodo sovietico, i test nucleari e le loro conseguenze per la salute umana sono stati circondati dal segreto totale. I ricercatori hanno scoperto che, a distanza di un mese dopo un altro test disastroso condotto nel 1956, i livelli di radiazione erano anche oltre 100 volte superiori a quello considerato il "tasso ammissibile". Il rapporto ha anche rivelato che gli scienziati che avevano condotto spedizioni in Kazakistan orientale avevano raccomandato la cessazione immediata del consumo di grano locale, a causa di "una notevole contaminazione radioattiva del suolo e della copertura vegetale", ma questa raccomandazione sembra essere stata tenuta segreta.
[Immagine: credit nuclearweaponarchive.org]
Il nuovo gruppo di particelle è stato scoperto nell'ambito dell'esperimento LHCb del CERN e il ruolo degli italiani è stato determinante.
A ottant'anni dalla previsione teorica della sua esistenza, un gruppo di fisici annuncia di aver ottenuto l'idrogeno metallico, una misteriosa forma di questo elemento capace di condurre elettricità senza alcuna resistenza a temperatura ambiente.
Chimica: scelti i nomi dei quattro nuovi elementi della tavola periodica
in Materia & EnergiaCirca un anno fa, la notizia che quattro nuovi elementi chimici entravano a far parte della tavola periodica. Ora, quegli elementi hanno finalmente un nome ufficiale: nihonium (Nh), moscovium (Mc), tennessine (Ts), e oganesson (Og).