Leonardo era mancino e anche Tesla, Aristotele, Marie Curie. La credenza che ci sia un nesso tra essere mancini e talento ha una lunga storia. Un nuovo studio, ora, sembra trovare un link tra mancinismo e abilità matematiche.
Leonardo era mancino e anche Tela, Aristotele, Marie Curie. La credenza che ci sia un nesso tra essere mancini e talento ha una lunga storia. Un nuovo studio, ora, sembra trovare un link tra mancinismo e abilità matematiche.
Quali sono le caratteristiche del cervello dei mancini?
Si stima che il 10-13,5 per cento della popolazione mondiale sia mancina. La mano con cui si scrive meglio, la mano “preferenziale” è una manifestazione delle funzioni cerebrali legata alle capacità cognitive. I mancini mostrano, in media, un emisfero destro più sviluppato, e questo emisfera è associato da sempre a processi come il ragionamento spaziale e la capacità di rappresentazione mentale degli oggetti. Inoltre il corpo calloso dei mancini, quel fascio di cellule nervose che collega tra loro i due emisferi, sembra essere più esteso. Tutto questo suggerisce che alcuni mancini potrebbero avere una capacità di elaborare le informazioni superiore a quella dei destrimani.
Mancini e matematica: un legame controverso
Oltre 30 anni fa, uno studio dimostrò che il mancinismo era, molto probabilmente, un elemento predittore di capacità matematiche precoci. Il tasso di mancini, tra gli studenti che mostravano talento in matematica, era molto superiore rispetto a quello nella popolazione generale. Tuttavia, quelle conclusioni sono state oggetto di recente contestazione: non ci sarebbe alcun collegamento e, anzi, essere mancini potrebbe avere effetti negativi sulla funzione cognitiva generale e sui risultati accademici. Inoltre, un recente studio ha anche scoperto che sembra esserci una rappresentanza leggermente sovradimensionata di mancini tra le persone che hanno disabilità intellettiva.
I mancini più bravi in matematica?
Nel nuovo studio condotto da Giovanni Sala e Fernand Gobet dell’Università di Liverpool, sono stati coinvolti 2300 studenti di scuole primarie e superiori che hanno dovuto affrontare una serie di test matematici di varia tipologia e difficoltà.
I risultati della ricerca, pubblicata sulla rivista Frontiers, hanno mostrato che (soprattutto tra gli adolescenti maschi) i mancini erano più bravi nei quesiti di problem solving, come per esempio in test in cui bisognava associare funzioni matematiche a un dato insieme di dati. Quando invece si trattava di svolgere semplici compiti aritmetici, non c’erano differenze rilevanti tra mancini e destrimani. I mancini, nel complesso, sembravano essere dunque avvantaggiati, almeno a livello di scuola primaria e superiore.