Skip to main content

21 Ott 2015

“Ritorno al futuro” e il “vero” viaggio nel tempo

Stefano Pisani

Stefano Pisani
Leggi gli altri articoli

Home Rubriche Altri articoli

Il 21 ottobre 2015 è una data importante per tutti gli amanti della fantascienza: si tratta infatti del giorno del futuro a cui Marty, il protagonista della trilogia di “Ritorno al Futuro”, approda viaggiando nel tempo con la sua DeLorean. Ma, al di là del cinematografico flusso canalizzatore, potrebbero davvero esistere tecnologie in grado di farci viaggiare nel tempo?

Secondo Stephen Hawking, il viaggio nel tempo è parzialmente possibile. Nel senso che è possibile solo muoversi nel futuro e quindi un ipotetico crononauta dovrà prima di tutto rinunciare definitivamente a tornare da dove viene.

 

Perché non è possibile viaggiare nel passato?

Un ipotetico viaggio nel passato, secondo Hawking, creerebbe un paradosso. Il viaggiatore, per esempio, potrebbe partire, arrivare a casa di suo nonno e ucciderlo. Quindi non nascerebbe mai. Ma se non è mai nato, come ha fatto a viaggiare nel tempo e uccidere suo nonno? Le leggi dell’Universo non permettono che questi paradossi, che sovvertono la relazione causa-effetto, accadano e quindi non permettono i viaggi nel passato.

 

I wormhole

Quali sarebbero allora le autostrade di questo ipotetico viaggio nel futuro? I wormhole della schiuma quantistica, incrinature nella quarta dimensione (il tempo) che sono grandi un trimiliardesimo di centimetro e continuano a formarsi, distruggersi e cambiare. Secondo Hawking, se un giorno saremo in grado di trovarli e di produrre abbastanza energia da spalancarli a sufficienza in modo da farci passare un uomo, potrebbero essere sfruttati per raggiungere un tempo diverso.

 

Le curve di tempo chiuse

Il viaggio nel passato potrebbe essere tuttavia meno impossibile di quanto sembri. Secondo la Relatività Generale di Einstein, per esempio, un campo gravitazionale estremamente potente, come quello di un buco nero in rotazione, potrebbe in linea di principio deformare profondamente il tessuto dello spazio-tempo facendolo ripiegare su se stesso e creando una cosiddetta curva chiusa di tipo tempo, o CTC (closed timelike curve), un anello che potrebbe essere percorso per viaggiare indietro nel tempo. Secondo Hawking le CTC non esistono né possono esistere. Alcuni ricercatori, però, come il fisico teorico David Deutsch, stanno esplorando proprio questa strada. Un modello proposto nel 1991 da Deutsch suggeriva infatti che a livello dell’infinitamente piccolo i paradossi creati dalla CTC possano essere evitati grazie alle leggi della meccanica quantistica che governano le particelle fondamentali. Ci sono alcune soluzioni delle equazioni della Teoria della Relatività Generale che ci dicono che sarebbero possibili mondi in cui esistono delle CTC (uno di questi è il cosiddetto spazio-tempo di Gödel) ma la plausibilità fisica di queste soluzioni è ancora incerta.

 

Il viaggio nel futuro

Il viaggio nel futuro, invece, è teoricamente possibile – se inteso nel senso giusto. Un soggetto potrebbe riuscire a viaggiare nel futuro rallentando il proprio tempo soggettivo, per esempio viaggiando a velocità relativistiche. La cosiddetta dilatazione del tempo è permessa dalla Teoria della Relatività Speciale e Generale e si potrebbe raggiungere non solo viaggiando alla velocità della luce ma anche, per esempio, grazie agli effetti gravitazionali di un buco nero. Restando poco al di qua dell’orizzonte degli eventi di un buco nero, infatti, il tempo soggettivo potrebbe rallentare enormemente. Se, quindi, un viaggiatore compisse questo percorso per lui potrebbero essere passate poche ore, ma sulla Terra potrebbero essere passati anche secoli. In questo senso, come si vede anche nel recente film Interstellar, sarebbe possibile il viaggio nel futuro.

Stefano Pisani
Stefano Pisani
Laureato in matematica, è giornalista scientifico freelance, comunicatore scientifico e autore umoristico. 
DELLO STESSO AUTORE

© 2025 Edizioni Dedalo. Tutti i diritti riservati. P.IVA 02507120729