Sarà possibile far crescere ortaggi sul suolo marziano per sostentare gli astronauti impegnati in missioni esplorative? I cinefili avranno già immaginato scenari simili a quelli visti nel film The Martian, dove l’astronauta botanico interpretato da Matt Damon, abbandonato sul Pianeta rosso, cerca di coltivare un piccolo campo di patate per sopravvivere. L’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA) e il dipartimento di Fisica dell’Università Statale di Milano, hanno da poco inviato un prototipo di “orto marziano” all’Austrian Space Forum per sperimentarlo all’interno della missione Amadee-18.
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L’avventura aveva avuto inizio presso la base di Cape Canaveral, nel lontano 1997, dove la sonda Cassini e il lander Huygens partirono a bordo del vettore Titan IV-B/Centaur alla volta di uno dei giganti del nostro Sistema solare: Saturno. Una missione robotica realizzata in collaborazione tra NASA, ESA (Agenzia Spaziale Europea) e ASI (Agenzia Spaziale Italiana) ma anche un viaggio ricco di immagini, dati ed entusiasmanti scoperte che è giunto al capolinea lo scorso settembre, con un emozionante “gran finale”.
Quanto è cresciuta la massa della Terra dopo la nascita della Luna? Fino a oggi si pensava che il contributo di materiale “alieno” corrispondesse allo 0,5% del totale della massa terrestre ma, secondo gli studi descritti in un articolo pubblicato pochi giorni fa su Nature Geoscience, le prime fasi della storia del nostro pianeta potrebbero essere state un po’ più turbolente.
È il gigante del Sistema solare e ha da sempre attratto esperti, appassionati ma anche semplici curiosi attraverso le immagini che di lui ci sono pervenute nel corso dei decenni. I suoi colori sono ai nostri occhi pennellate impressioniste che si sono rivelate essere venti fortissimi che soffiano a centinaia di chilometri al secondo. C’è poi la grande macchia rossa, segno distintivo di un pianeta così diverso dal nostro. Cosa sappiamo attualmente di Giove?
Marte ha una "coda", solo che è invisibile perché solo magnetica. Un effetto dei venti solari, forse, che potrebbe aiutare gli scienziati a capire come mai il Pianeta Rosso abbia visto sfuggire la sua atmosfera nello spazio.
La sonda Cassini della NASA continua a regalare sorprese su Saturno. A oltre un mese dalla fine della missione, nuovi dati suggeriscono che gli anelli di Saturno stanno facendo cadere piccole particelle nell'atmosfera superiore del pianeta, dove formano un complicato e inatteso mix.
Grazie a decenni di esplorazioni trascorsi usando missioni robotiche, orbiter, lander e rover, gli scienziati sono oggi certi che miliardi di anni fa sulla superficie di Marte scorreva acqua liquida. Tuttavia resta un interrogativo: quest'acqua scorreva in modo intermittente o regolare? In altre parole, Marte era un ambiente "caldo e umido" miliardi di anni fa, oppure c'erano frequenti periodi "freddi e ghiacciati"?
Un gruppo di astronomi del National Radio Astronomy Observatory (NRAO) ha osservato un oggetto luminoso agli antipodi della Via Lattea: si tratta del corpo celeste della galassia più distante dalla Terra mai trovato finora.
Rilevate per la prima volta onde gravitazionali provenienti dalla collisione di due stelle di neutroni
in Spazio & TempoUn gruppo di scienziati internazionali ha osservato per la prima volta onde gravitazionali generate dalla collisione di due stelle di neutroni (stelle molto dense) localizzate a circa 130 milioni di anni luce dalla Terra.
Un nuovo studio sembra aver risolto uno dei più grandi misteri che riguardano il Sole, ossia perché la sua superficie è enormemente meno calda rispetto alla sua atmosfera.