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29 Ago 2022

Vongole cavernicole?

Marco Signore

Marco Signore
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Di recente, è arrivata dal Brasile la notizia di un nuovo bivalve adattato alla vita in grotta. Si tratterebbe della seconda specie completamente adattata a vivere fuori dall’acqua, il che per un mollusco bivalve è davvero una novità.

Caratteristiche ed evoluzione dei molluschi

Sappiamo che i molluschi – il phylum a cui appartengono i polpi, le chiocciole e le cozze – si sono evoluti prendendo tantissime strade differenti, che alla fine li hanno portati a essere uno dei pochissimi gruppi di invertebrati a colonizzare le terre emerse, proprio con le chiocciole e le lumache.
Tuttavia, i bivalvi – quei molluschi dotati di conchiglia fatta da due valve più o meno simmetriche – hanno avuto già grandi difficoltà a colonizzare le acque dolci, riuscendoci con relativamente poche specie, perché, tra le altre cose, il loro modo di nutrirsi e respirare è strettamente legato al vivere sott’acqua. Eppure, esistono bivalvi che vivono in zone interstiziali, quindi lontani dall’acqua: talvolta, individui di alcune specie dei generi Pisidium ed Euglesia vengono trasportati in grotta e sembra che riescano a sopravvivere e ad adattarsi bene all’ambiente.
Ma specie francamente troglobie, cioè che vivono nelle grotte, sono davvero rare. La prima fu descritta nel 1835 in Germania, appartenente al genere Congeria. La seconda arriva dal Brasile, ed è stata descritta quest’anno: Eupera troglobia, il primo bivalve di grotta delle Americhe; infatti, tutti gli altri bivalvi adattatisi alle grotte sono noti solo nel Vecchio Mondo.

 

 

Vivere nelle profondità della terra

La vita nelle grotte non è semplice: gli animali hanno a che fare con un ambiente complesso, privo di luce, con risorse scarsissime e ad alto stress. Pertanto, le specie troglobie si distinguono per alcune caratteristiche peculiari: per esempio, i molluschi di grotta sono generalmente piccoli, privi di colorazione, hanno occhi ridotti o completamente assenti (solo in rari casi), e tendono a ridurre le dimensioni della conchiglia rispetto ad altre specie simili, ma che vivono all’aperto o in acqua. In più, come abbiamo visto, i bivalvi devono anche adattarsi alle difficoltà di nutrirsi e respirare, a causa della loro peculiare anatomia.
La nuova specie descritta in Brasile è stata incontrata in una grotta che resta completamente asciutta per almeno tre mesi all’anno, e questo può essere un problema per animali come i bivalvi. Di fatto, anche nel genere europeo Congeria si è visto che la resistenza alla disidratazione è notevole: un essenziale requisito se si vuol sopravvivere all’asciutto.

I bivalvi brasiliani delle grotte

Anche la strategia riproduttiva cambia negli animali troglobi, e infatti Eupera troglobia sembra adottare, come molti altri organismi dello stesso ambiente, una strategia K: la prole è meno abbondante e viene protetta per più tempo dalle valve della madre. Purtroppo, oltre alla descrizione morfologica e a queste notizie sulla riproduzione, mancano altre informazioni sull’ecologia della nuova specie, e si spera che ulteriori ricerche portino – è il caso di dirlo – luce nel buio di questo spettacolare esempio di evoluzione in divenire.

Marco Signore
Marco Signore
Laureato a Napoli in Scienze Naturali, PhD all'Università di Bristol in paleobiologia con specializzazioni in morfologia e tafonomia, è nella divulgazione scientifica da quasi 20 anni, e lavora presso la Stazione Zoologica di Napoli "Anton Dohrn". Nel tempo libero si occupa anche di archeologia, oplologia, musica, e cultura e divulgazione ludica.
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