Nel mese della Giornata Internazionale delle donne in matematica ricordiamo la storia di una matematica, filosofa e teologa tra le più brillanti del suo periodo. Maria Gaetana Agnesi nacque a Milano il 16 maggio del 1718 e deve la sua fama principalmente al suo trattato di analisi matematica Instituzioni analitiche ad uso della Gioventù italiana.
Chi era Maria Gaetana Agnesi?
Maria Gaetana dimostrò sin dalla giovane età di avere grandi abilità intellettuali e in particolare di essere dotata di un’ottima memoria. Il padre Pietro Agnesi era un ricco mercante e organizzava delle “serate accademiche” in cui la piccola Maria Gaetana dibatteva con gli ospiti di argomenti filosofici e scientifici, mentre la sorella Maria Teresa si esibiva con il clavicembalo.
Il suo impegno nello studio della matematica iniziò dopo che il padre si oppose alla sua volontà di entrare in convento per diventare suora. Fu guidata nello studio da insegnanti e professori universitari, tra cui il professore dell’Università di Pavia Ramiro Rampinelli.
Le Instituzioni analitiche ad uso della Gioventù italiana
Il coronamento dei suoi studi la portò a pubblicare la sua celebre opera, nel 1748, di cui Maria Gaetana supervisionò anche la stampa. Il trattato era formato da due volumi e diviso in 4 capitoli che ripercorrevano i maggiori risultati ottenuti fino a quel momento nel calcolo differenziale e integrale. Ordine, chiarezza e precisione erano le caratteristiche che venivano riconosciute al trattato da parte dei commentatori dell’epoca.
«Le nuove scoperte, mi hanno obbligata ad un’altra disposizione di cose, e ben sa chi pone mano in queste materie, quanto sia difficile ritrovare quella […] chiarezza, e semplicità, omettendo tutto il superfluo, senza lasciare cosa alcuna» specifica, infatti, l’autrice nell’introduzione alla sua opera.
Il trattato fu tradotto in francese e in inglese ed ebbe riconoscimenti a livello internazionale. Joseph-Louis Lagrange, tra i maggiori matematici europei del XVIII secolo, ha sostenuto di aver studiato il suo trattato al pari degli Elementi di Euclide.
Grandi riconoscimenti e una scelta di vita ascetica
Maria Gaetana Agnesi dedicò il suo lavoro all’imperatrice dell’Impero Asburgico Maria Teresa, che la omaggiò con una scatola di cristallo tempestata di diamanti. Ma l’apprezzamento che fece più piacere ad Agnesi, fu quello del papa Benedetto XIV. Il pontefice, che era stato arcivescovo di Bologna, il 26 settembre del 1750 scrisse una lettera alla matematica riconoscendo l’importanza del suo lavoro e poco tempo dopo la nominò professoressa onoraria dell’Università di Bologna. Tuttavia, Maria Gaetana non tenne mai una lezione a Bologna né si recò mai in città nonostante fosse stata invitata tra gli altri anche dalla fisica Laura Bassi Verratti.
Il motivo è che, oltre ad essere una donna di scienza, Maria Gaetana Agnesi era una donna di grande fede. Pertanto, dopo la morte del padre si ritirò a vita ascetica dedicandosi alla cura dei poveri. Decise infatti di aprire la sua casa ai malati e investire i suoi averi per prendersi cura dei più fragili.